Teoria cinetica dei gas
La teoria cinetico-molecolare dei gas spiega il comportamento di una sostanza gassosa tramite le proprietà delle particelle del gas.
La teoria cinetica è stata elaborata nella metà del XIX secolo dai fisici Maxwell, Boltzmann e Clausius.
A cosa serve?
Le leggi sui gas ideali sono state scoperte semplicemente tramite l'osservazione sperimentale senza approfondire sulle cause.
Nota. Ad esempio, l'equazione di stato dei gas ideali descrive bene il comportamento dei gas in condizioni ambientali normali ma non spiega le cause della relazione. PV=nRT
La teoria cinetica dei gas, invece, spiega le cause del comportamento dei gas tramite l'analisi molecolare del movimento delle particelle che compongono la sostanza gassosa.
In questo modo fornisce una spiegazione fisica ai risultati empirici delle leggi sui gas ideali.
Nella teoria cinetico-molecolare
- La pressione di un gas è causata dalle collisioni delle particelle del gas con il recipiente. Quanto maggiore è la frequenza e la forza degli urti, tanto maggiore è la pressione del gas.
- La temperatura assoluta di un gas è determinata dall'energia cinetica media delle particelle. Quando due gas diversi hanno la stessa temperatura, hanno anche la stessa energia cinetica media.
La velocità media e l'energia cinetica media
Studiare il moto delle particelle con le leggi della meccanica classica è molto difficile, perché in una piccola quantità di gas sono presenti migliaia di particelle.
E' quindi impossibile spiegare il comportamento di ogni singola particella.
Per questo motivo nella teoria cinetica dei gas si ricorre al metodo statistico e ai valori medi. In particolar modo alla velocità media e all'energia cinetica media.
Nota. I valori della velocità media e dell'energia cinetica media non sono esatti, ma sono comunque molto vicini alla velocità e all'energia cinetica più probabile di ogni particella. Pertanto, è una semplificazione teorica accettabile.
L'energia cinetica media (Ec) è pari a
Ec=12mˉv2
Dove v è la velocità media delle particelle e m è la massa delle particelle.
La pressione
La pressione (P) è una forza (F) perpendicolare a una superficie (S).
P=FS
Secondo la legge di Newton la forza è pari alla massa (m) per l'accelerazione (a) ossia F=m*a.
F=m⋅a
A sua volta l'accelerazione è il rapporto tra la velocità (v) e il tempo (t) ossia a=v/t.
F=m⋅vt=mvt
Quindi, la forza è uguale alla variazione della quantità di moto (mv).
Per semplicità considero una sola particella in un recipiente cubico con lati di lunghezza l.
La particella si muove sull'asse orizzontale x da una parete A alla parete B, urta sulla parete B e torna indietro fino alla parete A.
La variazione della quantità di moto (mvx) della particella sull'asse x durante il percorso è pari a
mvx−m(−vx)=2mvx
Nota. Da A a B il moto è m(vx) mentre da B ad A è m(-vx) perché la velocità è opposta. Essendo una variazione, devo calcolare la differenza tra queste quantità di moto. Quindi mvx-(-mvx)=mvx+mvx=2mvx.
La particella percorre una distanza 2l.
Sapendo che la velocità sull'asse x è vx=s/t dove s=2l è lo spazio percorso
vx=st=2lt
se conosco la velocità dello spostamento orizzontale posso calcolare il tempo dello spostamento.
t=2lvx
Ho ottenuto tutte le componenti della forza ossia mv e t.
Quindi, le sostituisco nella formula della forza.
F=mvt
F=2mvx(2lvx)
F=2mvx⋅vx2l
F=mvx⋅vxl
F=mv2xl
Una volta ottenuta la formula della forza F la sostituisco nella formula della pressione.
P=FS
P=mv2xlS
Sapendo che la superficie di una parete quadrata con lato l è S=l2
P=mv2xll2
P=mv2xl⋅1l2
P=mv2xl3
Essendo il recipiente un cubo il valore l3 è il volume del recipiente ossia V=l3
P=mv2xV
Poiché sto considerando lo spostamento orizzontale sull'asse x, questa è la pressione Px
Px=mv2xV
Ripeto la stessa operazione considerando gli spostamenti sull'asse y e sull'asse z, ottenendo due formule simili della pressione.
Py=mv2yV
Pz=mv2zV
Queste formule calcolano la pressione esercitata dal moto della particella di gas sulle pareti del recipiente cubico rispetto agli assi x, y, z.
Considerando un numero di Avogadro N di particelle di gasnel recipiente le formule della pressione diventano:
Px=N⋅mv2xV
Py=N⋅mv2yV
Pz=N⋅mv2zV
C'è però un aspetto ancora da correggere.
Queste formule associano la stessa velocità vx, vy e vz a tutte le N particelle del gas ma questo è poco realistico.
In realtà le N particelle si muovono con velocità diverse.
Non conoscendo la velocità di ogni singola particella di gas, è meglio utilizzare la velocità media delle particelle.
Px=N⋅mˉv2xV
Py=N⋅mˉv2yV
Pz=N⋅mˉv2zV
La somma delle velocità vx, vy e vz determina la velocità quadratica media.
ˉv2=ˉv2x+ˉv2y+ˉv2z
Poiché il moto è casuale, posso semplificare considerando le velocità vx, vy e vz uguali a un terzo della quadratica media.
ˉv23=ˉv2x=ˉv2y=ˉv2z
Poi sostituisco i valori di vx, vy e vz nelle formule della pressione con v/3
Px=N⋅mˉv23V
Py=N⋅mˉv23V
Pz=N⋅mˉv23V
La pressione sulle pareti rispetto agli assi x, y, z è uguale.
Quindi, in generale la pressione delle particelle su tre pareti del recipiente cubico è pari a
P=N⋅mˉv23V
In questo modo ho trovato la formula della pressione.
L'energia cinetica
L'energia cinetica del movimento di una particella che si muove in un recipiente cubico è pari a
Ec=12mv2
Nel caso di N particelle, come per il caso della velocità devo usare i valori i medi di energia cinetica.
¯Ec=12Nmˉv2
Sapendo che la formula della pressione è la seguente
P=N⋅mˉv23V
si capisce subito che l'energia cinetica è una componente della pressione
P=Nmˉv2⋅13V
poiché il termine Nmv2 è uguale a due volte l'energia cinetica 2Ec
P=2Ec⋅13V
P=2Ec3V
Spostando il volume V a destra ottengo la legge di Boyle.
PV=2Ec3
Sapendo che la legge di Boyle è
PV=RT
ne consegue che il prodotto tra la pressione (P) e il volume (V) a temperatura costante (T) è uguale a
PV=RT=2Ec3
Dove R è la costante universale dei gas.
Quindi, PV è un valore costante pari a 2/3 dell'energia cinetica.
Questo conferma la legge di Boyle.
Il legame tra energia cinetica, velocità e temperatura
Dalla formula dell'energia cinetica
PV=RT=2Ec3
si deduce anche che l'energia cinetica delle particelle è determinata dalla temperatura (T).
Ec=3RT2
Poiché l'energia cinetica è, a sua volta, legata alla velocità delle particelle, anche la velocità delle particelle è determinata dalla temperatura (T).
E questo conferma teoricamente un altro risultato sperimentale sui gas.
Quanto più aumenta la temperatura, tanto più aumenta la velocità e l'energia cinetica delle particelle del gas. E viceversa.
La legge di Graham
Sapendo che l'energia cinetica media è uguale a 1/2 Nmv2 e a 3RT/2
Ec=12Nmv2
Ec=3RT2
Se N è il numero di Avogadro (numero di particelle) e m è la massa della particella del gas, allora N·m è il peso molecolare M del gas.
Quindi posso sostituire Nm con M.
Ec=12Mv2
Ec=3RT2
Pertanto, le due formule sono uguali
12Mv2=3RT2
Ne deduco che se la temperatura T è costante anche la velocità quadratica media v2 del gas è costante, poiché il peso molecolare M e la costante universale dei gas R sono costanti.
E ovviamente, anche l'energia cinetica media (Ec) è costante.
Se considero due gas A e B a temperatura costante T, questi hanno un peso molecolare diverso MA e MB ma la stessa energia cinetica Ec perché la temperatura T è la stessa.
Ec=12MAv2A
Ec=12MBv2B
Quindi posso scrivere
12MAv2A=12MBv2B
Con un semplici passaggi algebrici sposto le velocità quadratiche medie a sinistra e i pesi molecolari a destra
v2Av2B=12MB12MA
Semplifico eliminando 1/2 a numeratore e denominatore nel membro di destra
v2Av2B=MBMA
Poi metto entrambi i membri dell'equazione sotto radice quadrata
√v2Av2B=√MBMA
√v2A√v2B=√MB√MA
vAvB=√MB√MA
In questo modo ho ottenuto la formula della legge di Graham.
Il principio di Avogadro
Considero l'energia cinetica di due gas diversi A e B con NA e NB particelle a parità di temperatura, pressione e volume.
Le particelle hanno rispettivamente massa mA e mB.
A parità di temperatura i gas A e B hanno la stessa energia cinetica.
Ec=12NAmAv2A
Ec=12NBmBv2B
Pertanto, posso scrivere l'equazione
12NAmAv2A=12NBmBv2B
Considerando una singola particella per gas l'energia cinetica dei gas è uguale a
Ec=12mAv2A
Ec=12mBv2B
Quindi, i due membri di destra sono uguali
12mAv2A=12mBv2B
Pertanto, tornando alla precedente
12NAmAv2A=12NBmBv2B
I termini (mAv2A)/2 e (mBv2B)/2 sono uguali è posso sostituirli con un valore K
NAK=NBK
Poi semplifico eliminando K da entrambi i membri
NA=NB
Quindi, due volumi di gas diversi a parità di temperatura e pressione hanno lo stesso numero di particelle (NA=NB).
E questo conferma il principio di Avogadro.
E così via.