Esperimento di Guglielmini
L'esperimento di Guglielmini è stato uno dei primi tentativi di misurare l'effetto della rotazione terrestre su un corpo in caduta libera. Si accorse che:
Se facciamo cadere un grave da un’altezza significativa, come dalla cima di una torre, questo devia verso est rispetto alla verticale della caduta.
Questa deviazione è dovuta alla diversa velocità lineare tra la sommità della torre e la sua base: poiché la Terra ruota e un punto più in alto ha una velocità lineare maggiore rispetto a uno più vicino al suolo.
Perché la velocità lineare è maggiore in un punto più alto? Ogni punto ha una velocità lineare diversa in base all'altitudine. Più si sta alto, più si “corre” perché si descrive una circonferenza più larga in un giro di 24 ore.
Quando il grave viene lasciato cadere, mantiene un po' della velocità lineare che aveva al punto di partenza (in cima alla torre).
Quindi “sfasa” rispetto al punto più basso, che invece si muove più piano verso est.
Così, mentre scende, finisce un po' più avanti, cioè leggermente più a est rispetto a dove cadrebbe se la Terra non girasse.
Perché verso est? La Terra ruota da ovest verso est, per questa ragione il vettore velocità del corpo è in questa direzione.
In conclusione, la rotazione terrestre fa sì che il grave devia leggermente verso est mentre cade.
Ovviamente si tratta di un piccolo spostamento, pochi millimetri, ma sufficienti per dimostrare che la Terra gira su se stessa.
E così via.