Equivalenza delle metriche
Due spazi metrici sono equivalenti se esiste una funzione \(f : X \to Y\) che:
- È biettiva: ogni elemento di \(X\) corrisponde esattamente a uno e un solo elemento di \(Y\), e viceversa.
- Preserva le distanze: per tutti i punti \(x_1, x_2 \in X\), la distanza tra \(x_1\) e \(x_2\) nello spazio \(X\) è la stessa che tra i loro corrispondenti \(f(x_1)\) e \(f(x_2)\) nello spazio \(Y\). Formalmente: $$ d_X(x_1, x_2) = d_Y(f(x_1), f(x_2)) $$
Se esiste questa funzione, gli spazi \(X\) e \(Y\) sono isometrici e si dice che sono equivalenti.
In altre parole, l’equivalenza per le metriche si basa sull’idea di confrontare due spazi metrici (\(X, d_X\) e \(Y, d_Y\)) per capire se sono "essenzialmente uguali" rispetto alle distanze che definiscono.
- Se due spazi metrici sono isometrici, allora hanno la stessa topologia, ovvero gli insiemi aperti (o la "forma generale" dello spazio) sono identici. Tuttavia, non vale il contrario.
- Se due spazi condividono la stessa topologia non è detto che siano anche isometrici (equivalenti) perché l’isometria è un concetto più forte dell’equivalenza topologica, in quanto richiede che le distanze siano esattamente le stesse, non solo la struttura degli insiemi aperti.
Un esempio pratico
Considero due spazi metrici:
- \(X = \{a, b, c\}\) con la metrica \(d_X\), definita così: $$ d_X(a, b) = 1, \quad d_X(b, c) = 2, \quad d_X(a, c) = 3 $$
- \(Y = \{p, q, r\}\) con la metrica \(d_Y\), definita così: $$ d_Y(p, q) = 1, \quad d_Y(q, r) = 2, \quad d_Y(p, r) = 3 $$
Ora, definisco una funzione \(f : X \to Y\) come:
$$ f(a) = p, \quad f(b) = q, \quad f(c) = r $$
Vediamo se preserva le distanze:
- \(d_X(a, b) = 1\) e \(d_Y(f(a), f(b)) = d_Y(p, q) = 1\)
- \(d_X(b, c) = 2\) e \(d_Y(f(b), f(c)) = d_Y(q, r) = 2\)
- \(d_X(a, c) = 3\) e \(d_Y(f(a), f(c)) = d_Y(p, r) = 3\)
Poiché tutte le distanze sono preservate, la funzione \(f\) è un’isometria, e quindi gli spazi metrici \(X\) e \(Y\) sono "isometrici", ossia equivalenti.
Esempio 2
Sul piano la metrica del taxi (\(d_T\)) e la metrica standard (\(d\)) inducono la stessa topologia, cioè hanno la stessa nozione di insieme aperto.
Devo stabilire se questi due spazi metrici sono anche isometrici.
Nella metrica del taxi (\(d_T\)) la distanza tra due punti \((x_1, y_1)\) e \((x_2, y_2)\) è data da:
$$ d_T((x_1, y_1), (x_2, y_2)) = |x_1 - x_2| + |y_1 - y_2| $$
Questa metrica misura la distanza come se ci si muovesse lungo una griglia, seguendo linee orizzontali e verticali (come un taxi in una città con strade a griglia).
Nella metrica standard (\(d\)) la distanza tra due punti \((x_1, y_1)\) e \((x_2, y_2)\) è data dalla formula euclidea:
$$ d((x_1, y_1), (x_2, y_2)) = \sqrt{(x_1 - x_2)^2 + (y_1 - y_2)^2} $$
Questa è la distanza "diretta" tra i due punti, come una linea retta.
Considero l'ipotesi per assurdo che esista un'isometria \(f : \mathbb{R}^2 \to \mathbb{R}^2\) che preservi le distanze tra i punti sia nella metrica del taxi (\(d_T\)) sia in quella standard (\(d\)).
Per verificarla, prendo 2 punti del piano \( A = (1, 1) \) e \( B = (2, 2) \).
La distanza tra i due punti nella metrica del taxi è 2
$$ d_T((2, 2), (1, 1)) = |2 - 1| + |2 - 1| = 2 $$
Nella metrica standard la distanza tra i due punti è 1,41
$$ d((1, 1), (2, 2)) = \sqrt{(1 - 2)^2 + (1 - 2)^2} = \sqrt{2} \approx 1,41 $$
Nella metrica standard la distanza tra questi punti è diversa dalla metrica del taxi e questo porta a una contraddizione.
Poiché non è possibile costruire un'isometria che preservi le distanze tra i due spazi metrici, posso dedurre che il piano con la metrica del taxi non è isometrico al piano con la metrica standard.
In conclusione, il piano con la metrica del taxi (\(d_T\)) non è isometrico al piano con la metrica standard (\(d\)), anche se le due metriche inducono la stessa topologia, cioè hanno la stessa nozione di insieme aperto.
E così via.