Il modello newtoniano della scienza

A cosa serve la scienza? Quali sono i suoi obiettivi?

Uno degli obiettivi principali della scienza è la comprensione della realtà. Ogni fenomeno naturale può essere spiegato tramite una legge scientifica.

Questo da un lato permette di comprendere i fenomeni naturali, dall'altro consente anche di prevedere l'evoluzione futura degli eventi.

Questo modello di scienza iniziò a nascere con Isaac Newton nel XVIII secolo. Per questa ragione è conosciuto anche come modello newtoniano.

la mappa concettuale del modello newtoniano della scienza

Le leggi semplici e universali della scienza

Newton scoprì le leggi della della dinamica e della gravitazione universale basandosi esclusivamente sull'osservazione empirica dei fenomeni naturali.

Le sue scoperte rafforzarono la convinzione che qualsiasi fenomeno fisico sia riconducibile a leggi semplici e universali.

Ogni fenomeno fisico è riconducibile a leggi semplici e universali che permettono la previsione degli eventi tramite la relazione di causa-effetto.

Queste leggi non erano soltanto dei modelli interpretativi della realtà ma anche dei modelli previsionali.

Qual è il compito dello scienziato?

Allo scienziato spetta il compito di scoprire le leggi universali per rappresentare la realtà tramite il formalismo matematico.

esempio della legge di gravità universale di Isaac Newton

Pertanto, secondo il modello scientifico newtoniano è inutile rappresentare tutti i dettagli di un fenomeno.

La complessità non aiuta a capire il funzionamento del mondo.

La concezione riduzionista della scienza

I fenomeni naturali sono il risultato di una molteplicità di fattori. Di questo era consapevole anche Newton.

Per essere compreso qualsiasi fenomeno deve essere sfrondato dalle informazioni irrilevanti e dalle accidentalità, dovute agli imprevisti e all'aleatorietà del caso.

Questo processo di selezione è detto riduzionismo.

il riduzionismo e la scoperta delle leggi scientifiche

Grazie a questo processo di riduzione all'essenziale è possibile giungere alle cause determinanti del fenomeno e alla scoperta delle leggi scientifiche del modello newtoniano, ossia semplici, generali e universali.

Nel modello newtoniano tutti i fenomeni naturali hanno sempre delle cause determinanti. Questa visione è conosciuta come determinismo. Una volta trovate le cause del fenomeno, lo scienziato può scrivere la legge scientifica.

La certezza delle leggi scientifiche

Un'altra caratteristica delle leggi scientifiche newtoniane è la certezza. Una legge deve interpretare un fenomeno naturale in modo certo, senza alcun ombra di dubbio o di incertezza. Se una legge non riesce a spiegare bene un fenomeno, allora è sbagliata.

Il caso non esiste

Secondo Laplace e Darwin, se un fenomeno non può essere spiegato tramite le leggi scientifiche conosciute, questo dipende dall'ignoranza umana e non dalla mancanza di una legge.

Nota. Secondo Darwin ogni fenomeno ha una causa determinante. Il caso è soltanto il frutto dell'ignoranza dell'uomo. Anche secondo Laplace un fenomeno non comprensibile tramite le leggi scientifiche era espressione dell'ignoranza umana sulle cause del fenomeno.

In pratica, l'uomo non conosce ancora la legge e le cause del fenomeno. Per questo motivo non riesce a comprenderlo e a spiegarlo, ma la legge esiste già.

Eventualmente, in condizioni di parziale ignoranza il caso poteva essere affrontato in modo scientifico tramite il calcolo probabilistico.

Tuttavia, le probabilità non dovevano mai diventare predominanti rispetto al determinismo della legge scientifica.

Albert Einstein espresse questo concetto con la sua celebre frase: "Dio non gioca a dadi".

Il paradigma scientifico del '800

La concezione di scienza del modello newtoniano è stata alla base della ricerca scientifica nel XIX secolo e del determinismo ottocentesco.

Nel XX secolo il modello è stato poi superato da altri paradigmi scientifici, più complessi e moderni. Ne parlerò in seguito.

Nota. Nel '900 il modello di scienza di Newton ha continuato a vivere al di fuori degli ambienti scientifici, in particolar modo tra la gente comune, perché forniva una visione della scienza abbastanza semplice e comprensibile a tutti.

 


 

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